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Uno
studio sul significato spirituale del Tabernacolo
- a cura del
Centro Comunitario Evangelico Castellanza (VA) -
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Capitolo 3:
Golgota
«Quanto
più il sangue di Cristo che mediante lo Spirito eterno
ha offerto Se stesso puro dogni colpa a Dio,
purificherà la vostra coscienza dalle opere morte per
servire allIddio vivente»
(Ebrei 9:14)
1. Non
è andata troppo facilmente?
2. I
vari tipi di sacrifici
3. Il
fuoco fuori dal campo
4. Il
vero sostituto
4.a. L'altare
è dentro il cortile, non fuori
5. Perdonato,
ma non degno
6. Cristo,
il nostro olocausto
1. Non
è andata troppo facilmente?
Nel
capitolo precedente abbiamo visto entrare il nostro amico
nel cortile attraverso lunica porta.
Ha abbandonato il
regno del diavolo ed è entrato nel Regno di Dio,
passando dalle tenebre alla luce.
Per mezzo di una nuova nascita è
diventato un figlio di Dio, perché ha accettato Gesù
come il suo Maestro e Re
(Giov.1:12-13).
Forse sarebbe meglio
dire che è diventato un neonato di Dio,
perché, spiritualmente parlando, è appena nato e
non capisce ancora molto del nuovo mondo in cui si è
venuto a trovare ora. Sa solo questo: adesso
finalmente VIVE!
I suoi amici di prima non lo capiscono più. Lo
sentono parlare di pace, di nuova
vita, ecc, ma per loro sono solo parole
vuote, che non dicono niente.
Credono che si sia inorgoglito un po
troppo e gli dicono che non deve mettersi su
un piedistallo, come se fosse migliore di
loro.
Egli
cerca di spiegare loro che lunica cosa che ha fatto
è sottomettersi a Cristo. Cerca di convincerli che anchessi
devono fare la stessa cosa. Ma gli dicono: «È
troppo facile salvarsi così!»
Infatti,
non hanno ragione?
In
fine dei conti, egli non ha fatto nulla di speciale.
Non è stato un supersanto,
non ha fatto tante penitenze e preghiere o
compiuto opere buone;
è invece stato uno di
quelli che «NON OPERANO,
ma CREDONO in Colui che giustifica lEMPIO» (Rom. 4:5). Non
ha pagato nulla; è entrato gratuitamente.
Possiamo
chiederci: è giusto questo?
È giusto
che Dio non dia attenzione a tante
persone benevoli, religiose e zelanti,
mentre accetta gratuitamente uno che si
arrende a Gesù Cristo, senza chiedergli
conto del suo passato poco incoraggiante?
Senza nemmeno rinfacciargli i suoi
peccati?
Un Dio
giusto, non dovrebbe Egli punire i peccati ai
peccatori in proporzione al male che hanno
fatto?
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Laltare degli
olocausti e i sacrifici che lì si offrono, ci danno la
risposta su queste domande.
2. I
vari tipi di sacrifici
Entrato nel cortile,
si vede un grande oggetto quadrato di legno,
ricoperto di rame: laltare
degli olocausti.
In
seguito parla degli altri sacrifici che devono appianare
la strada per poter offrire questo sacrificio supremo.
Noi
invece, seguiamo lordine secondo la nostra
esperienza, trattando prima il sacrificio per il peccato
e poi lolocausto.
Per mancanza di
spazio, non parleremo degli altri tipi.
Il sacrificio per il
peccato ci insegna ciò che Dio
pensa dei nostri peccati e come
li punisce e ci fa anche capire come
un peccatore possa ottenere la grazia del perdono.
3. Il
fuoco fuori dal campo
Cerchiamo
ora di immaginare cosa accadeva nellaccampamento
degli Israeliti ogni giorno.
Entra nel cortile un Israelita che ha commesso un
peccato; è addirittura un
sacerdote.
La
vergogna si legge sul suo viso addolorato.
Sopra questo, egli brucia il grasso del toro.
Tutto il resto
del cadavere è portato fuori dei cortile, fuori
del campo degli Israeliti, per essere bruciato
col fuoco in un luogo di solitudine nel deserto.
La faccia
del sacerdote peccatore si rasserena. Sa
che Dio ha perdonato il suo peccato.
Un altro Israelita si
avvicina e chiede al sacerdote il significato di
tutto questo.
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Egli
risponde: Questo
giovane toro è stato il mio sostituto.
Perciò ho messo la mia mano sopra la sua
testa prima di scannarlo. Tutto ciò che è
successo al toro, doveva succedere a me,
perché ho peccato contro lEterno.
Ma
questo è terribile! Senzaltro hai
commesso un peccato molto grande.
Per
lEterno non esistono peccati grandi e
piccoli. Ogni peccato è ribellione contro lOnnipotente.
Guarda i corni dellaltare. Il corno è
simbolo di forza, e io ho abusato delle mie
forze contro Dio. Come questi corni si
innalzano verso il cielo, così io ho alzato
le mie mani strette a pugno verso Dio,
offendendoLo col mio peccato.
Perché
una parte del sangue è portato nel
tabernacolo?
È stato sparso sette volte davanti al
cospetto dellEterno, Il sangue mi ha
riconciliato con Dio, Senza spargimento di
sangue non cè perdono (Ebrei
9:22).
Perché
il toro non è stato bruciato sullaltare?
Sullaltare vengono offerti
soltanto sacrifici che Iddio gradisce. Io,
come peccatore, non posso piacere a Dio, non
Gli posso offrire la mia vita contaminata. Lunico
posto di cui sono degno è quel fuoco nella
solitudine, il simbolo dellinferno
Come
mai un toro può essere il tuo sostituto?
Il sacerdote tace per
un momento, poi risponde:
E
una domanda difficile. Però, Dio
lha prescritto così,
e perciò so che
Egli mi ha perdonato.
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E con questa certezza se ne va,
lasciando lIsraelita molto pensieroso.
4. Il
vero sostituto
Noi, che sappiamo
della venuta di Cristo in terra, possiamo rispondere
allultima domanda dellIsraelita.
Un
toro non può essere veramente il
nostro sostituto, e il
suo sangue non può togliere i nostri peccati
(Ebrei 10:4).
Questo
toro (e anche tutti gli altri
animali offerti sullaltare) è
solo unombra del vero Sostituto, Gesù
Cristo.
È Gesù che toglie il
peccato del mondo
(Giov.1:29).
Il Padre celeste Lo caricò dei
nostri peccati.
«Colui
che non ha conosciuto peccato, Egli Lha fatto
diventare peccato per noi»
(2ª Cor.5:21).
Come il toro fu arso
fuori del campo, così Gesù Cristo soffri nelle
fiamme dellinferno, appeso alla croce, fuori
delle porte di Gerusalemme, abbandonato da tutti (Ebrei 13:11-12).
Soffri lira di
Dio per i nostri peccati, mentre Lui stesso era
innocente.
È in questo che vediamo il grande
amore di Dio per il peccatore, ma nello stesso momento
anche la grande GIUSTIZIA di Dio, che esige che ogni
peccato venga punito.
È chiaro: Dio non
può tollerare il minimo peccato. La Sua santità
richiede leterna punizione di ogni ribellione.
Ma il Suo amore per unumanità colpevole e
perduta Lo indusse a prendere questa eterna punizione
su Se stesso.
Ora, Dio può perdonare il
peccato. senza compromettere la Sua giustizia.
Dio
ha dimostrato la Sua giustizia sul Golgota, ed
ora Egli è giusto anche se giustifica lingiusto
che ha fede in Gesù (Rom.3:26).
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Adesso possiamo
rispondere alla domanda posta allinizio del
capitolo: Non è andato
un po troppo facilmente?!
La
risposta è: NO!
È stato molto
difficile per Dio, che ha preferito abbandonare
il Suo Unico Figlio nel fuoco dellinferno,
anziché lasciare impunito anche solo il minimo
nostro peccato.
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4.a L'altare
è dentro il cortile, non fuori
Possiamo chiederci: se
Cristo ha sofferto per tutta lumanità, se ha
tolto il peccato DEL MONDO,
vuole questo dire che il perdono
è automaticamente per tutti?
A
volte si sentono delle belle predicazioni e delle belle
preghiere che suggeriscono più o meno questo: Dio,
Tu sei un Dio così buono, così misericordioso! Hai
tanta pazienza. Tu sai che noi siamo deboli peccatori.
Noi non possiamo fare a meno di peccare ...
(A questo punto conviene fare un
piccolo singhiozzo come segno di vero dolore di cuore). Sì,
Signore, siamo deboli e fallaci, Tu lo sai. Perciò
imploriamo il Tuo perdono.
Dio, però, non perdona nessuno per
il semplice fatto che è debole e fallace.
Suggerire questo è una pia menzogna!
Una menzogna che ha portato migliaia
di persone allinferno.
Una menzogna che rende ridicoli sia
lamore che la giustizia di Dio!
È vero, tutta lumanità
pecca, tutti sono deboli e fallaci, ma non tutti
saranno perdonati.
Laltare si trova "DENTRO" il cortile
e non "FUORI".
Il sacrificio di
Cristo vale solo per quelli che sono entrati nel
cortile, accettando Cristo come Re della loro vita.
È
una bugia dire: Credi che Cristo è morto per i
tuoi peccati e sarai salvato.
Chi non accetta Cristo
come Re assoluto non è salvato. Se
Gesù non è il tuo Maestro non è neanche il tuo
Salvatore.
Invece, proprio nel momento in cui ti sottometti
a Lui, sei salvato, anche se non capisci ancora
completamente il significato del Suo sacrificio
per te.
Levangelo è come unofferta di
grazia a ribelli. La condizione per ottenerla
è che i ribelli depongano le loro armi,
sottomettendosi al governo legittimo.
Nello stesso modo, la grazia del perdono è solo
per quelli che accettano lassoluto governo
di Cristo, il legittimo Re delluniverso. |
Prima che Gesù rivelasse ai Suoi discepoli il
segreto della Sua morte in croce, diceva loro: SEGUITEMI!
Prima che Pietro parlasse del perdono, disse: RAVVEDITEVI!
(Atti 2:38).
La prima cosa che Paolo disse a Gesù, era: «Chi
sei Tu, Signore?»,
e poi: «Signore, che
devo fare?» (Atti
22:10).
Così si
sottomise allautorità di Cristo.
Il mistero del
perdono dei suoi peccati gli fu
rivelato in seguito.
5. Perdonato,
ma non degno
Quanto è grande la
nostra gioia e il nostro sollievo quando il Signore
ci fa capire che GESÙ è stato il sacrificio per i
nostri peccati!
Fin quando cercavamo di
migliorare noi stessi, o di bilanciare i nostri
atti cattivi con tanti atti buoni, o di
commuovere Dio con le nostre preghiere, la nostra
coscienza non trovava pace.
Ma nel momento in cui abbiamo smesso di cercare
la soluzione in noi stessi, nel momento in cui
abbiamo guardato a Gesù, il nostro Sostituto,
punito per ogni nostro peccato, in quel momento
abbiamo saputo che i nostri peccati erano stati
cancellati e che non saremmo mai più stati
puniti. |
Generalmente, questa
gioia viene dopo un po di tempo oscurata da questo
pensiero: Sì, è
meraviglioso che sono stato perdonato e che Dio non è
più adirato verso di me. Ma sarebbe Egli anche CONTENTO
di me? Che cosa ho fatto di
buono per guadagnare il Suo
FAVORE?"
Spesso
si sente dire: I miei peccati sono stati perdonati
e perciò so che andrò in cielo.
Questo ragionamento però è
poco logico. Sarebbe come dire che tutti coloro che hanno
la fedina penale netta, automaticamente avrebbero anche
il diritto di abitare nel palazzo del presidente della
repubblica.
Per essere lospite
del presidente però ci vuole qualcosa di più
Nello stesso modo,
per avere il diritto di abitare con lEterno
occorre qualcosa di più del solo fatto di essere
liberi da peccati.
Una
volta che abbiamo capito questo, ci diamo da fare.
Dobbiamo guadagnare il favore di Dio, che è
stato così amoroso nel perdonarci!
Preghiamo dunque di più, offriamo di più,
sgobbiamo dallalba fino a mezzanotte...
Ma strano ... più preghiamo, sgobbiamo e
offriamo e più ci opprime il sentimento di
essere indegni del favore di Dio!
Dov'é
lo sbaglio?
In questo: di nuovo
abbiamo cercato la soluzione del nostro problema IN NOI
STESSI.
6. Cristo,
il nostro olocausto
Accostiamoci ancora
una volta allaltare degli olocausti. Lì
incontriamo lo stesso sacerdote che prima aveva
offerto il toro per il suo peccato. Questa volta
porta con sé un montone.
Pone la mano sulla testa dellanimale e lo
scanna.
Un altro sacerdote raccoglie il sangue e lo
sparge sullaltare.
In seguito toglie la pelle allanimale e lo
divide a pezzi.
Lava gli intestini e le gambe, poi mette tutto
sullaltare dove ogni cosa viene bruciata
sul fuoco di legna.
Il sacerdote guarda
le fiamme che consumano il montone, e nel suo cuore cè
una grande gioia. Sa di essere
completamente accettato da Dio!
Anche questa volta è
presente lIsraelita che laltra volta
aveva posto tante domande.
Egli chiede
al sacerdote:
Che tipo di sacrificio è questo?
Laltro
risponde:
È un
olocausto, cioè un sacrificio che viene
arso interamente sullaltare. Tutti
coloro che desiderano il favore dellEterno
devono offrire un olocausto (Lev.1:3). Io lho
fatto e so che adesso lEterno è
contento di me.
LIsraelita
non riesce ancora a capire come lEterno
potrebbe essere contento di un montone bruciato e
chiede:
Quale
è il significato del montone?
Il
montone è il mio sostituto. Ho cercato
tante volte di piacere allEterno,
ma più mi sforzavo e più mi accorgevo
che ero indegno di Lui. Perciò ho
portato questo montone e ho messo la mia
mano sopra la sua testa. Ciò che io non
potevo fare, lha fatto il montone
per me. Si è fatto consumare
completamente per Dio, col fuoco dello
zelo e dellamore, come Dio lo
esigeva in realtà da me.
Sei sicuro che Dio sia contento di un
montone?
Non
ne sono sicuro, ma per me basta che Dio
abbia prescritto così.
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E
contento se ne va.
Noi, dopo tanti
secoli, sappiamo che Dio non può rimanere
soddisfatto nemmeno di un milione di montoni bruciati,
ma prescrisse questi ordinamenti agli Israeliti in
vista di Cristo.
Cristo è il vero
olocausto.
È lUnico che
veramente sia piaciuto al Padre in Ogni cosa.
Egli è il diletto Figlio in cui Dio si è
compiaciuto (Marco 1:11).
Si fece uccidere sul monte Golgota, dando Se
stesso in zelo e in amore a Suo Padre,
interamente, come un Agnello puro e senza difetto.
Non aperse bocca. Ha soddisfatto appieno a tutto
ciò che lEterno richiedeva. |
Adesso Egli è
il nostro Sostituto.
La perfezione che
noi non possiamo offrire, lha offerta Lui; lamore
che noi non abbiamo, lha dimostrato Lui. Tutto
ciò che Dio chiede da noi, lha compiuto Lui.
Tutto è compiuto!.
Ora, noi dobbiamo riposare in ciò che ha fatto Gesù.
Solo allora il Padre celeste ci accetta, solo allora
possiamo avere la certezza che Dio è veramente
contento di noi, come è contento di Suo Figlio.
Cristo si immedesimò nei nostri peccati, noi ci
immedesimiamo nella Sua giustizia.
Abbiamo il FAVORE di Dio sulla base dei meriti dì un
Altro, di Cristo.
Su
questa base possiamo per sempre dimorare insieme a
Dio.
«A
Dio dovete di essere in Cristo Gesù, il quale ci è
stato fatto da Dio sapienza, e giustizia, e
santificazione, e redenzione» (1ª Corinzi 1:3O).
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